1 marzo 2010

Rai, di tutto, di più

Ieri, come ormai da due mesi tutti i conduttori di tutte le reti Rai ci ricordavano, era l'ultimo giorno per rinnovare l'abbonamento Rai. C'era pure a sottolinearlo uno spot di rara bellezza con Dj Francesco che purtroppo non sono riuscito a trovare.
Tralasciando l'elenco infinito dei buoni motivi che ci sarebbero per NON pagare il canone, vorrei soffermarmi su una cosa. Da anni la tivù di Stato insiste nel chiamare abbonamento una cosa che abbonamento non è, in quanto non si tratta altro che di una tassa sul possesso. Infatti, come recita l'art. 1 del regio decreto 21/02/1938,
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
Quindi, non sono soggetti al pagamento coloro che seguono le trasmissioni radiotelevisive, ma tutti quelli che sono in possesso di un televisore, o di una radio.

Ora, ben sapendo che Wikipedia non è la bocca della verità, ma solo per una questione di comodità, riporto da essa la definizione di "abbonamento":

L'abbonamento è una clausola di una convenzione (contratto) che un cliente contrae con un fornitore di servizi o beni al fine di poter accedere, per un certo periodo, a multipli di essi secondo una tariffa stabilita.

Se l'abbonamento è una clausola di una contratto, qualcuno mi potrebbe spiegare come c...o si fa a recedere?

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