17 giugno 2010

Intercettateci tutti





Raramente mi trovo d'accordo con le scelte dei dirigenti nazionali del PD, ma ogni tanto, fortunatamente trovano il coraggio di scuotersi dal torpore che li avvolge e tentare di praticare qualche cosa che abbia le sembianze di un'opposizione al peggior governo degli ultimi 150 anni, per parafrasare le parole del suo stesso Presidente.

Sembra infatti che l'ormai famigerato ddl intercettazioni (o meglio, elimina-intercettazioni) procuri qualche conato di vomito anche al principale partito di opposizione, che ha lanciato questa lodevole iniziativa per eliminare, con un emendamento, una delle tante porcherie che è stata infilata in questa legge.

Vale a dire l'obbligo di rettifica, uno strumento che già esiste nel caso dei prodotti editoriali "normali" come quotidiani, riviste, giornali web e quant'altro, ma che verrebbe esteso, se non verrà cambiata la norma, anche a tutti i generici "siti informatici", un modo quindi per cacciarci dentro anche tutti i siti, portali e blog gestiti in modo amatoriale o comunque assolutamente non editoriale.

L'obbligo avrebbe come tempo massimo per ottemperare alla rettifica un termine di 48 ore, un tempo ragionevole per una redazione di un quotidiano che lavora 365 giorni l'anno, ma assolutamente esiguo per chi gestisce un blog, come ad esempio il sottoscritto, che magari potrebbe anche non badarci per un weekend o un'intera settimana ritrovandosi poi ad incorrere in gravi sanzioni (del tipo di multe a tre zeri, se non peggio).

Invito dunque tutti quanti come me hanno un piccolo o grande blog, generalista o di settore che sia, a inserire l'elemento che si vede qua sopra nel proprio, e visitare la pagina web della mobilitazione, dove si può recuperare il codice e segnalare l'indirizzo del proprio sito.

Questa non è una legge ad personam, è molto peggio. Le intercettazioni danno fastidio a tutti, soprattutto ai potenti. Senza distinzioni tra destra e sinistra (Consorte, Fassino e D'Alema sono i grandi precursori in questo senso) e non solo tra i potenti della politica (gli orrori della clinica Santa Rita a Milano, dove medici senza scrupoli operavano chirurgicamente pazienti che non ne avevano bisogno, solamente per percepire i rimborsi dovuti dall'accreditamento delle strutture in Regione). Mai avremmo potuto sapere se questa legge fosse stata in vigore.

Essere spiati non fa certo piacere a nessuno, e molto spesso più di un giornale ci ha marciato dentro pubblicando cose che nulla avevano a che vedere con le indagini nè tantomeno con l'etica pubblica, ma solo per il gusto di rendere noti gossip e conversazioni pruriginose, ma certe persone devono avere la consapevolezza che gli affari che sono chiamati a gestire a causa della loro professione sono molto spesso soprattutto affari nostri, e devono accettare la possibilità di poter essere intercettati in ogni momento. Se niente hanno da nascondere, nulla avranno da temere.

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