24 giugno 2010

E siamo fuori

Da quando iniziano i miei ricordi, non ricordavo che l'Italia non fosse mai riuscita a non qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta dei Mondiali.
Questo ha indubbiamente due vantaggi: il primo è che la smetterò di maledire la Rai e la discutibilissima scelta che devo ancora riuscire a capire di trasmettere 25 (venticinque) partite su 64 (sessantaquattro) dato che il mio interesse per il torneo è ora più che dimezzato.
Il secondo è che forse l'opinione pubblica sarà meno ipnotizzata e quindi più partecipe di problemi ben più gravi, casualmente calendarizzati con vero tempismo svizzero nell'unico mese ogni quattro anni in cui nove italiani su dieci vengono colpiti da una sindrome da rimbambimento acuto che non permette loro di seguire altri programmi televisivi che non siano quelli condotti da Mazzocchi, Galeazzi & co. (per chi ha Sky, Ilaria D'Amico e Fabio Caressa) e leggere giornali che non abbiano le pagine colorate di rosa (e non è un noto quotidiano economico).

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