28 ottobre 2010

2010 - The Stone Age

Oggi, per la prima volta nella mia vita, ho fatto una ricarica Postepay.
Entro all'ufficio postale sotto casa e dopo aver esposto le mie necessità alla signora allo sportello, dotata di una flemma degna di Aleksej Stachanov, mi viene consegnato un foglietto sul quale vengo invitato a scrivere a penna, nell'ordine: cognome e nome mio e del beneficiario, tipo, numero, ente e data di rilascio di un documento d'identità, codice fiscale, importo da versare e numero della carta del beneficiario.
Dopodichè, con estrema perizia, la gentile impiegata prende la mia ricevuta e copia dentro il computer tutti i dati che ho appena scritto sul foglietto, che mi viene riconsegnato in copia-carbone come ricevuta.
Mi viene da domandarmi: non sarebbe stato tutto estremamente più semplice se avessi evitato di scrivere a penna cose che dieci secondi dopo sono state immesse in un computer e avesse fatto tutto direttamente la sportellista, evitando anche il rischio che la mia grafia potesse essere interpretata male, dando luogo ad errori evitabilissimi? Quando si dice la tecnologia...

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