23 febbraio 2011

Magari sono io che non capisco

Vorrei che qualcuno mi spiegasse, gentilmente, perchè cavolo continuiamo a fare battaglie per la raccolta differenziata quando il sacchetto della baguette dell'Esselunga è metà di carta e metà di plastica trasparente (così il consumatore può 'vedere' quello che compra) e non si staccano tra loro neanche a morire, quando il cartone del latte della centrale di Milano è metà di cartone ma la parte superiore è di plastica (non ditemi che li dovrei tagliare con le forbici...), quando se compro un etto di prosciutto mi danno 50 grammi di plastica in omaggio, quando il flacone più grande che c'è di sapone per le mani è da 500 ml e mi dura manco due mesi ma un bel boccione da tre litri non lo trovi manco morto, quando per capire in che bidone devo buttare qualcosa mi serve un master in ingegneria ambientale o quando ci siamo inventati Mater-Bi per sostituire i sacchetti di plastica mentre mi pareva che lo scopo di bandire la vendita degli shopper fosse finalizzata a produrre meno rifiuti, non a coltivare a mais e patate più terra di quanta ne abbiamo a disposizione.
Ecco, cari progettisti e produttori di imballaggi, a volte mi chiedo voi che cosa facciate a casa vostra, o sono solo io che mi sbatto a cercare di buttare meno roba possibile nell'indifferenziato e mi girano un po' le palle quando porto a casa quattro sporte di spesa di cui uno lo potrei benissimo riempire con roba che devo buttare via?

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