24 giugno 2010

E siamo fuori

Da quando iniziano i miei ricordi, non ricordavo che l'Italia non fosse mai riuscita a non qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta dei Mondiali.
Questo ha indubbiamente due vantaggi: il primo è che la smetterò di maledire la Rai e la discutibilissima scelta che devo ancora riuscire a capire di trasmettere 25 (venticinque) partite su 64 (sessantaquattro) dato che il mio interesse per il torneo è ora più che dimezzato.
Il secondo è che forse l'opinione pubblica sarà meno ipnotizzata e quindi più partecipe di problemi ben più gravi, casualmente calendarizzati con vero tempismo svizzero nell'unico mese ogni quattro anni in cui nove italiani su dieci vengono colpiti da una sindrome da rimbambimento acuto che non permette loro di seguire altri programmi televisivi che non siano quelli condotti da Mazzocchi, Galeazzi & co. (per chi ha Sky, Ilaria D'Amico e Fabio Caressa) e leggere giornali che non abbiano le pagine colorate di rosa (e non è un noto quotidiano economico).

Aboliamo il Porcellum! Anzi no, basta cambiarlo un pochino.

Libertà e Giustizia propone un appello molto interessante che consiglio a tutti di sottoscrivere, anche per quel poco che può contare.

Già altri hanno tentato con un referendum di modificare questa brutta legge elettorale, con esiti molto deludenti. Perchè ultimamente sta prevalendo la tendenza da parte dei partiti che non vogliono che un referendum sia considerato valido, di non appoggiarlo semplicemente, così che non possa raggiungere il quorum.

È una strada decisamente più semplice, piuttosto di quella di fare campagna per il no, dato che oltre agli elettori contrari, ci si allea implicitamente anche con tutti quelli che comunque la pensino, si asterranno. E se si tratta di un referendum per riformare una legge elettorale orrenda per i cittadini, ma che fa estremamente comodo ai partiti, di sicuro l'appoggio da parte loro non verrà mai, si può starne certi. Gli fa comodo perchè così poche persone, e quindi non l'intero elettorato, possono decidere chi può sedere e chi no tra gli scranni del Parlamento. E questo significa oligarchia invece di democrazia.

Perchè senza le preferenze, deputati e senatori non sono più chiamati a rispondere di quello che fanno ai cittadini che li hanno eletti, ma ai capipartito che li hanno cooptati. E se vorranno essere rieletti, difficilmente non seguiranno le indicazioni di voto dei loro capigruppo, difficilmente presenteranno disegni di legge "scomodi", difficilmente concederanno o meno la fiducia a un determinato governo a seconda di come la pensano, invece di seguire i suggerimenti del loro capocorrente.

Forse la porposta di LeG è un po' utopica. Credo sia improbabile che la classe politica riformi se stessa, però sicuramente se raggiungerà la giusta diffusione, potrebbe smuovere le coscienze quel tanto che basta per esercitare sulla nostra classe politica quel minimo di pressione necessaria per cambiare passo.

21 giugno 2010

Ma non vi vergognate neanche un po'?



Giulio Tremonti a Repubblica Tv, 13 Marzo 2008 (un mese prima delle elezioni):

La cronoscalata meneghina


Domenica scorsa ho fatto un giretto in bici al Monte Stella (Milano). È una specie di collinetta artificiale sulla quale è stato realizzato un parco nel secondo dopoguerra. L'altezza è parecchio modesta (45 m sul livello della città). Eppure è davvero divertente come i milanesi si sentano davvero tra i sentieri dell'Alto Adige o tra il fango delle prealpi Orobiche cercando di scalare questa vetta maestosa. Ed è uno spasso vedere come ci credono, con le tutine aderenti da ciclista, il caschetto che non si sa mai, le gomme tassellate, il telaio in carbonio e i freni a disco...e la borraccia eh, che quando si arriva in cima bisogna integrare un po' di liquidi con un goccio di Gatorade!

20 giugno 2010

Milena Gabanelli ad Asola (MN)

Ieri, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione del gruppo Scout Asola 1, Milena Gabanelli è stata ospite degli scout all'interno di una delle tante iniziative intraprese dal gruppo per questa occasione.

Milena è una che certo non ha bisogno di presentazioni, ma per i pochi sfortunati che non lo sapessero, è la storica conduttrice (da 13 anni!) di una delle più importanti, forse la capofila, trasmissioni di giornalismo d'inchiesta in onda sulla tv pubblica, una delle poche per le quali vale la pena di pagare il canone, ossia Report, in onda ogni domenica alle 21.30 su raitre (la stagione 2009/2010 è però appena finita).

Le sue inchieste hanno spesso messo in luce le distorsioni più assurde di certi meccanismi della nostra cara vecchia Italia, dal mondo della politica a quello dell'imprenditoria, agli istituti di credito agli sprechi del settore pubblico, e via dicendo...

Di seguito quindi i due spezzoni dell'intervento: sono circa due ore, di cui consiglio l'ascolto a tutti!

Milena Gabanelli al cinema S. Carlo di Asola (MN) - Parte 1 di 2 by ilmatte

Milena Gabanelli al cinema S. Carlo di Asola (MN) - Parte 2 di 2 by ilmatte

17 giugno 2010

Intercettateci tutti





Raramente mi trovo d'accordo con le scelte dei dirigenti nazionali del PD, ma ogni tanto, fortunatamente trovano il coraggio di scuotersi dal torpore che li avvolge e tentare di praticare qualche cosa che abbia le sembianze di un'opposizione al peggior governo degli ultimi 150 anni, per parafrasare le parole del suo stesso Presidente.

Sembra infatti che l'ormai famigerato ddl intercettazioni (o meglio, elimina-intercettazioni) procuri qualche conato di vomito anche al principale partito di opposizione, che ha lanciato questa lodevole iniziativa per eliminare, con un emendamento, una delle tante porcherie che è stata infilata in questa legge.

Vale a dire l'obbligo di rettifica, uno strumento che già esiste nel caso dei prodotti editoriali "normali" come quotidiani, riviste, giornali web e quant'altro, ma che verrebbe esteso, se non verrà cambiata la norma, anche a tutti i generici "siti informatici", un modo quindi per cacciarci dentro anche tutti i siti, portali e blog gestiti in modo amatoriale o comunque assolutamente non editoriale.

L'obbligo avrebbe come tempo massimo per ottemperare alla rettifica un termine di 48 ore, un tempo ragionevole per una redazione di un quotidiano che lavora 365 giorni l'anno, ma assolutamente esiguo per chi gestisce un blog, come ad esempio il sottoscritto, che magari potrebbe anche non badarci per un weekend o un'intera settimana ritrovandosi poi ad incorrere in gravi sanzioni (del tipo di multe a tre zeri, se non peggio).

Invito dunque tutti quanti come me hanno un piccolo o grande blog, generalista o di settore che sia, a inserire l'elemento che si vede qua sopra nel proprio, e visitare la pagina web della mobilitazione, dove si può recuperare il codice e segnalare l'indirizzo del proprio sito.

Questa non è una legge ad personam, è molto peggio. Le intercettazioni danno fastidio a tutti, soprattutto ai potenti. Senza distinzioni tra destra e sinistra (Consorte, Fassino e D'Alema sono i grandi precursori in questo senso) e non solo tra i potenti della politica (gli orrori della clinica Santa Rita a Milano, dove medici senza scrupoli operavano chirurgicamente pazienti che non ne avevano bisogno, solamente per percepire i rimborsi dovuti dall'accreditamento delle strutture in Regione). Mai avremmo potuto sapere se questa legge fosse stata in vigore.

Essere spiati non fa certo piacere a nessuno, e molto spesso più di un giornale ci ha marciato dentro pubblicando cose che nulla avevano a che vedere con le indagini nè tantomeno con l'etica pubblica, ma solo per il gusto di rendere noti gossip e conversazioni pruriginose, ma certe persone devono avere la consapevolezza che gli affari che sono chiamati a gestire a causa della loro professione sono molto spesso soprattutto affari nostri, e devono accettare la possibilità di poter essere intercettati in ogni momento. Se niente hanno da nascondere, nulla avranno da temere.

16 giugno 2010

Italians do it worse

Spendo qualche riga per commentare il post precedente anche perchè ha originato una accesa discussione con Giovanni. Innanzitutto vorrei descrivere bene la scena, a scanso di equivoci. Nel già citato viale Vittorio Veneto, trovavo, come ritratto nella foto, un'auto della Polizia parcheggiata in doppia fila, impedendo a due auto parcheggiate in modo regolare di poter eventualmente uscire. Preciso inoltre che detta auto non aveva nè lampeggiante nè tantomeno sirena in funzione, ma solo le luci di emergenza.
Giovanni sostiene che alla fine, scattando quella foto,  non ho ritratto niente di eccezionale. Che tutto sommato non è niente di speciale vedere un'auto della Polizia che fa quello che facciamo tutti noi quotidianamente. Anzi, non mi sembra che ci abbia trovato nemmeno nulla di particolarmente scandaloso o illegittimo. Nessun abuso quindi. E sarà sempre così, è una cosa che gli italiani hanno sempre fatto e non cambierà mai.
Ecco, a me invece scene come quella fanno incazzare di brutto. E ancora di più la rassegnazione che fa accettare anche stupidaggini come quella. Perchè si, è una cosa insignificante, ma è da lì che parte tutto. È anche dal far finta di dimenticarsi di chiedere lo scontrino, dall'accettare lo sconto di 20 Euro dal dentista pur di non farsi fare la fattura, nello stare zitti se il vicino decide di recuperare il sottotetto senza dire niente a nessuno, nel farsi i cazzi propri se vediamo qualcuno che rompe qualcosa che non è di nessuno proprio perchè è di tutti, nell'implorare il ghisa di turno che "dottò, tengo famiglia" anche quando siamo passati con un rosso grande come una casa, o accettare di prendere una camera in affitto a nero perchè ci sentiamo dire che "c'è troppa burocrazia" e poi così magari facciamo qualcosina di meno, e potrei andare avanti per ore.
Se accettiamo tutto questo, accettiamo anche che in galera a suicidarsi ci vadano solo i poveri stronzi, e tutti gli altri furbetti che possono permetterselo tirano fuori un certificato medico e si beccano i domiciliari, accettiamo che le tasse le paghiamo tutti fino all'ultimo centesimo e se ti beccano son dolori, ma se ti chiami Valentino Rossi, puoi trovare una "mediazione" con l'Agenzia delle Entrate, e pagare anche solo un quinto del dovuto, e direi che non è il caso di tirare in ballo Mister B perchè per lui serve un'enciclopedia.
Spero di non aver ecceduto nel populismo ma davvero, vedere una macchina della Polizia in doppia fila con le quattro frecce, o magari pure sul marciapiede dove dovrebbe passare uno in carrozzina o una mamma col passeggino, mi fa davvero incazzare a bestia.

2 giugno 2010

I tutori della legge

Milano, 1 Giugno 2010, le 19 circa in viale Vittorio Veneto. Quando si dice "dare l'esempio"...